Lo studio dell’olivicoltura antica si è basato fino ad ora sullo studio delle fonti storiche ed archeologiche. Questo approccio, fondato sulle discipline umanistiche e nonostante i recenti apporti dell’archeologia della produzione dei beni in rapporto alle risorse ambientali, non è tuttavia sufficiente a rispondere ai molti interrogativi sulle origini della domesticazione della pianta nel territorio italiano.
Per orientare nuove linee di ricerca a carattere multidisciplinare è nato il Progetto “Eleiva, Oleum, olio.
Un progetto multidisciplinare nell’area Amiata – Val d’Orcia per contribuire alle origini del patrimonio olivicolo toscano” che riprende ed amplia le esperienze maturate nel corso del Progetto VINUM.
Il postulato del Progetto prevede che, al pari delle tracce lasciate dalle attività umane, anche l’ambiente mantenga nella vegetazione attuale alcuni caratteri sviluppati nel corso della crescita e dello sviluppo demografico di un sito archeologico.
Il Progetto prevede l’utilizzo di una metodologia di indagine che, integrando le conoscenze prodotte dall’archeologia, dalla botanica e dall’analisi biologico-molecolare, ha l’obiettivo di documentare e studiare, attraverso le analisi del profilo genetico e di pari passo con la storia dei siti archeologici selezionati, le persistenze nei loro pressi in particolare di olivi rinselvatichiti e piante plurisecolari.