In rapporto alla pianta dell’olivo e all’olio, sono state create una serie di espressioni linguistiche e una serie di strumentazioni materiali che concernono la coltivazione della pianta, la raccolta e la trasformazione del frutto in alimento. E’ stata riscontrata anche una notevole presenza di sentenze che segnalano il particolare rilievo che l’olio ha assunto nell’assetto sociale, dando luogo ad una serie di pratiche che orientano la vita alimentare e culturale ma che più in genere informano i molteplici aspetti del reale.
Esempi sono:
- indicazioni e prescrizioni relative alle modalità di lavoro, come:
“Chi ara l’olivo chiede il frutto, chi lo concima, lo prega di darlo, chi lo pota, lo costringe a darlo.”(Columella, Res Rustica, V,9-15) - previsioni e prescrizioni calendariali, tipo:
“L’oliva ch’è cugghiuta cu la mazza, ogghiu di mal sapuri porta ‘n chiazza” (Sicilia) – L’oliva che si raccoglie con la mazza, olio di mal sapore porta in piazza – . - indicazioni culinarie:
“L’insalata vuole il sale da un sapiente, l’aceto da un avaro, l’olio da un prodigo, vuol essere mescolata da un matto e mangiata da un affamato.”
“Insalata ben salata, poco aceto e ben oliata.”